Boa del Madagascar – Acrantophis dumerili

Bioparco di Sicilia - boa del madagascarNOME SCIENTIFICO: Acrantophis dumerili
NOME COMUNE: Boa del Madagascar
REGNO: Animalia
PHYLUM: Chordata
CLASSE: Reptilia
ORDINE: Squamata
FAMIGLIA: Boidae
GENERE: Acrantophis
SPECIE: A. dumerili
AREALE: Africa-Madagascar
HABITAT: Foreste e zone semi aride
CITES: Si
CATEGORIA IUCN: LC


Descrizione

Questa specie da adulta misura circa 2 m il maschio e 2,5 m la femmina, con una corporatura massiccia ed un notevole peso.
La livrea nella parte superiore del corpo è di colore grigio marrone, con dei disegni che somigliano ad un fiore con quattro petali di colore bruno, mentre i lati hanno un colore che varia dal nocciola al bianco con dei tipici disegni sempre di color bruno a punta di freccia orientate verso il basso. La testa è anch’essa di color nocciola con un disegno molto particolare sulla parte dorsale; questa colorazione gli permette di camuffarsi con la lettiera della foresta.  A differenza degli altri boidi, il boa del Madagascar, è sprovvisto dei termorecettori, quindi cattura le sue prede tendendo agguati direttamente dal terreno dove si mimetizza; si nutre in prevalenza di uccelli, lucertole e piccoli mammiferi, in alcuni casi cacciano anche altri serpenti. Hanno una crescita molto lenta raggiungendo l’età adulta e riproduttiva dal 3° al 5° anno d’età. I maschi hanno speroni anali, che vengono utilizzati nel corteggiamento, periodo che ricade da marzo a maggio; è ovoviviparo, le uova vengono incubate e si schiudono direttamente nell’apparato materno, da dove nascono direttamente i piccoli;  la femmina, dopo il periodo di gestazione, che dura da 6 a 8 mesi, da alla luce da 8 a 12 piccoli, i quali appena nati misurano circa 30 cm.  E ‘ una specie minacciata dalla deforestazione e dalla persecuzione umana. In alcune zone sono temuti e uccisi a vista, in altre sono protetti perché alcune popolazioni ritengono che i disegni che hanno sulla pelle raffigurano le anime degli antenati della tribù.

 

Il maschio del boa del Madagascar con i suoi “speroni” stimola la femmina per indurla ad accettare l’accoppiamento.